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Percorsi A piedi

A4 Cala di Forno

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Dettagli Percorso

Profilo altimetrico

Intero: € 10,00 - Ridotto: € 5,00 (ragazzi dai 6 ai 14 anni, gruppi con 20 paganti minimo*, studenti max 25 anni)

Il percorso

Si può raggiungere il sentiero per Cala di Forno sia a piedi dalla Casetta dei Pinottolai, attraversando la pineta granducale costeggiando il canale dello Scoglietto per poi salire all’uliveto di Collelungo, sia in bicicletta da Marina di Alberese o da Alberese, per la strada degli ulivi.

Costeggiato l’uliveto monumentale di Collelungo, dopo un piccolo cancello di legno il sentiero

si inoltra nella riserva integrale, nella macchia mediterranea, tra grandi cespugli di cisto e di rosmarino profumatissimi. Siamo nella “Valle Calda”, sul fianco sud delle colline dell’Uccellina, quello appunto più caldo e secco, battuto dal sole per quasi tutta la giornata.

Sulla destra il panorama si apre sul “Paduletto” in basso, una zona dietro la duna della spiaggia di Collelungo che dall’autunno alla primavera si trasforma in palude. Come in tutte le zone umide, la grande produttività biologica ne fa un rifugio e zona di alimentazione per molti animali, soprattutto cinghiali e daini, che anche d’estate vi trovano da bere grazie alla presenza di alcune risorgive alla base delle rocce.

Il sentiero sale solo per qualche decine di metri, molto dolcemente, sempre nella macchia e quasi sempre in vista del mare: sono rarissimi i luoghi in cui si può vedere dall’alto una costa sabbiosa così lunga e soprattutto così integra. Arrivati all’altezza di Cala Rossa il sentiero entra in un vallone, con le più belle viste ravvicinate sui boschi del lato meridionale, e prosegue in una lecceta più alta. 

Un’ultima discesa in un boschetto di pini d’Aleppo e ginepri, e si arriva alla piccola insenatura riparata di Cala di Forno.

Oggi Cala di Forno è un luogo quasi sempre deserto, frequentato soprattutto da daini e cinghiali, come si vede dalle tracce più comuni sulla sabbia della piccola spiaggia. Guardando verso il mare si vedono chilometri di costa senza una costruzione, a parte le antiche torri di avvistamento. Alle spalle della spiaggia però è il lungo edificio della dogana del Granducato di Toscana, costruito alla fine del Settecento, a ricordarci di un passato ben diverso. Cala di Forno è stata nel Medioevo il porto dell’abbazia di San Rabano, ed è poi rimasta un approdo importante, segnalato dalle principali carte italiane fin dal Rinascimento.

L’itinerario può essere percorso anche partendo dal parcheggio di Marina di Alberese e prendendo la strada di Pinastrellaia, per ricongiungersi all’itinerario in prossimità dell’ingresso alla spiaggia di Collelungo. Questa variante può essere utile nel caso in cui il parcheggio ai Pinottolai fosse pieno, o a chi desiderasse accorciare un po’ il percorso.

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